La prima volta che ho donato sangue

Villa San Giovanni, una mattina di sole limpido. Davanti al centro AVIS si sente un misto di emozione e curiosità: è il giorno della donazione di sangue organizzata insieme all’IIS “Luigi Nostro”. Tra i tanti studenti in fila, c’è Alessandro, 18 anni compiuti da poco.

«Non pensavo di essere emozionato, invece sì», confessa sorridendo mentre stringe tra le mani il modulo appena compilato. Intorno a lui ci sono i compagni di classe, qualcuno scherza per stemperare la tensione, altri scattano foto ricordo con la maglietta dell’AVIS.

Quando arriva il suo turno, Alessandroentra nella sala donazioni. L’infermiera Giovanna lo accoglie con un sorriso rassicurante e spiega ogni passaggio con calma. «Non sentirai nulla, o quasi. Ma sappi che quello che stai per fare vale tantissimo», gli dice. Alessandro annuisce, respira profondamente e in pochi minuti tutto è fatto.

Appena finita la donazione, un po’ sorpreso dalla semplicità del gesto, si siede nella sala ristoro. «È stato molto più facile di quanto pensassi», dice tra un biscotto e un succo di frutta. Poi guarda gli altri ragazzi che lo raggiungono, uno dopo l’altro, e si accorge che qualcosa è cambiato.

Non solo in lui, ma nell’aria che si respira. C’è orgoglio, senso di responsabilità, e soprattutto la consapevolezza che un piccolo gesto può davvero salvare una vita.

Prima di andare via, Alessandro prende l’adesivo dell’AVIS e lo applica alla cover del suo cellulare. «Lo tengo lì, per ricordarmi che oggi ho fatto qualcosa di grande», sorride.

E così, in una mattina qualunque di Villa San Giovanni, un gruppo di studenti ha scoperto che diventare donatori è uno dei modi più semplici – e più belli – per sentirsi parte di una comunità.